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“Siete pazzi ad indossarlo”: la mia recensione e le mie riflessioni

“Siete pazzi ad indossarlo” di Elizabeth L.Cline è un libro che mi ha dato spunti di riflessione davvero interessanti e in questo post voglio condividerli con voi.

Siete pazzi ad indossarlo recensione
“Siete pazzi ad indossarlo” di Elizabeth L. Cline

“Siete pazzi ad indossarlo”, la mia recensione e le mie riflessioni: di cosa tratta

Il libro parte da una considerazione dell’autrice che si ritrova ad essere profondamente insoddisfatta del suo guardaroba, stracolmo di vestiti a basso prezzo, e, di conseguenza, della sua immagine. Dopo aver fatto un conto preciso dei suoi vestiti, Elizabeth comincia ad andare prima a ritroso nel loro ciclo di vita e poi in avanti, fino al loro smaltimento. Quello che scopre, per chi non avesse visto “The tue cost” o la puntata di Report “Pulp Fashion” dello scorso lunedì,  è sconcertante. Inoltre, il libro non parla solo del fast fashion, ma anche dei prodotti di lusso e di chi ne diventa dipendente al punto da trovarsi indebitato fino al collo.

Per vostra informazione, vi lascio qui sotto il trailer di “The true cost”, perchè possiate farvi un’idea, ma il mio suggerimento è quello di guardare il film completo, perchè il trailer non rende.

“Siete pazzi ad indossarlo”, la mia recensione e le mie riflessioni: made in the U.S.A. 

Elizabeth L. Cline è americana, quindi molti dei marchi a cui si riferisce sono americani e forse meno noti ad un consumatore italiano o europeo. Questo comunque non cambia le cose, nè la validità di quello che viene detto.

Il libro è stato scritto dall’autrice nel 2012, quindi molti dei fatti peggiori della storia dell’industria fast fashion dovevano ancora succedere (come il crollo della fabbrica Rana Plaza, ad esempio) e il documentario “The true cost” doveva ancora uscire. L’autrice alla fine del libro ha inserito una postfazione con alcuni suoi commenti in merito.

Siete pazzi ad indossarlo recensione
Elizabeth L. Cline, foto di Paul Terefenko tratta dal sito dell’autrice

“Siete pazzi ad indossarlo”: le mie riflessioni

Personalmente, quello che ho apprezzato di più di questo libro sono gli spunti di riflessione che mi ha offerto, passaggi in cui mi sono ritrovata e in cui ho rivisto l’atteggiamento di moltissime persone che conosco nel loro approccio con la moda. In sostanza: costa poco, me lo compro, tanto, anche se mi dura due stagioni, l’ho pagato una miseria, non importa.

Non mi permetterei mai nè di contraddire, nè di giudicare (mi nasconderei dietro un dito, perchè io per prima pensavo alla moda così, finchè non ho guardato “The true cost”), ma vorrei dire solo una cosa: questo tipo di atteggiamento nei confronti della moda, non solo quella a basso costo, ma della moda in generale, non porta ad un nostro benessere. Succede più o meno quello che capita con le abbuffate di cibo, che sia junk food o caviale, non importa: il senso di insoddisfazione postumo resta.

La cosa che ho più apprezzato di questo libro è il fatto che l’autrice, alla fine del suo percorso, si è resa conto di quanto gratificante sia prendersi cura dei propri abiti, trattarli bene per il gusto di farli durare, perchè li abbiamo scelti pensando, prima di spendere quei soldi. Sono capi che davvero ci portano a creare un nostro stile, perchè li sentiamo nostri, non sono il frutto di un acquisto compulsivo che segue la moda del momento.

Fra l’altro, altra cosa che mi ha lasciata di stucco, quando diamo via abiti che non indossiamo più, magari alla Caritas o affini, non vanno mica tutti a finire ai bisognosi, anzi (almeno in USA, ma ho il sospetto che qui non sia diverso). La stragrande maggioranza finisce in balle di tessuto che devono essere smaltite. Rifiuti secchi non riciclabili. Con buona pace della nostra coscienza e del nostro credere di aver fatto qualcosa di buono per chi sta peggio di noi.

“Siete pazzi ad indossarlo”: la mia conclusione

Quando trovo dei passaggi che mi interessano in un libro, io non sottolineo, ma faccio le orecchie (so che molti inorridiranno, scusate, ma non ho ancora trovato un modo migliore!). Beh, questo libro di orecchie ne ha una montagna. Se volete saperne qualcosa di più di questo sistema moda che oramai ci sta stritolando, vi suggerisco davvero di leggerlo. Vi lascio qui il link Amazon: “Siete pazzi ad indossarlo” di Elizabeth L. Cline.

Siete pazzi ad indossarlo recensione
“Siete pazzi ad indossarlo” di Elizabeth L. Cline
Se lo avete già letto, sono curiosa di sapere i vostri commenti.

 

7 risposte

  1. Ciao Angela io penso anche però che la moda ecocompatibile di manifattura locale con tessuti ecologici e che non sfruttino il lavoro di donne e purtroppo a volte anche bambini sia un lusso che non tutti si possono permettere purtroppo, lo vedo anche con i prodotti per la cura del corpo, la pulizia o il cibo, e ti assicuro che io faccio la spesa prevalentemente ai mercatini locali e cerco di usare prodotti che non facciano male ne a noi ne all’ambiente. Mi sono già imbattuta in aziende anche made in Italy che producono solo vestiti eco e con filati assolutamente naturali ma con uno stipendio base e una famiglia di quattro persone è praticamente impossibile vestirsi esclusivamente cosi, dalla biancheria ai cappotti fino alle scarpe. Grazie.
    Linda

    1. Ciao Linda, grazie per questo tuo commento. Sono d’accordo con te, ed è il motivo per cui cerco per quanto mi è possibile di trovare marchi e aziende che siano etiche e sostenibili a prezzi accessibili da condividere con voi. Credo anche però che ci sia troppo poca informazione su questo tema e troppo poca sensibilizzazione. Se più persone sapessero, solo certa che in molte più persone si muoverebbero di conseguenza è a lungo andare questo farebbe cambiare il mercato… Almeno è quello che io mi auguro!

  2. Grazie Angela per la tua risposta sei sempre molto gentile e disponibile e anch’io voglio essere ottimista a riguardo. E grazie per tutte le notizie e i consigli utili che condivi sempre sul tuo blog.
    Linda.

  3. Ciao! Grazie dell’articolo! A Trieste non trovo molto facilmente qualche negozio con usato, tra privati non é sempre facile! Spero di riuscire a leggere il libro questa estate!

  4. Ciao, questo articolo è bellissimo! io sono anni che compro nei mercatini dell’usato e difficilmente butto via qualcosa a meno che non sia irrecuperabile, eppure prima cerco di renderla di nuovo utile, alle volte ho anche creato cucce per i cani. Anche la mia bimba di 6 mesi ha avuto quasi tutto usato, tranne qualche regalo. Spero di poterle insegnare un giorno che se vogliamo salvare il nostro pianeta è indispensabile non comprare freneticamente e evitare quanto più possibile l’u&g. Spero di riuscire a leggere questo libro!

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