In questo periodo a dir poco difficile, in cui siamo obbligati a restare in casa per via del Coronavirus, molti di noi si staranno probabilmente dedicando al cambio di stagione. Ho pensato che potesse esservi utile un articolo su come organizzarlo in modo sostenibile, per approfittare di questo momento per cominciare a pensare un pochino anche alla salute del nostro pianeta, oltre che alla nostra (due cose che comunque vanno a braccetto).
Premessa
Avevo già scritto un post sul cambio degli armadi, quando avevo appena aperto il blog. Riguardava essenzialmente i vari step da seguire per organizzarlo senza impazzire, quindi, in termini di organizzazione pratica vi rimando a quell’articolo. In questo post vorrei darvi dei consigli utili su come affrontarlo in modo sostenibile.
Cambio di stagione, come organizzarlo in modo sostenibile: date via i capi riutilizzabili
Probabilmente me li avete già sentiti nominare nelle stories su Instagram o avrete già ricevuto le mia newsletter in cui parlavo di alcuni di questi servizi. In ogni caso, eccovi qualche spunto su come gestire le cose che non mettete più, ma che sono ancora in buone condizioni. Un’opzione è Armadio Verde, di cui vi ho parlato diffusamente in questa mia newsletter, servizio che uso tantissimo sia per me che per le bimbe. Altre opzioni utili sono Vintag per il vintage (trovate la spiegazione dettagliata in questa mia newsletter) oppure altri siti come Depop o Subito.it.
Un altra opzione ancora sono gli swapping party, ossia scambiarsi i vestiti tra amiche, una specie di baratto. Insomma, in concetto è: cercate di allungare il più possibile la vita di ogni singolo capo, sia per quanto riguarda i vostri vestiti che per quelli dei vostri figli.
Cambio di stagione, come organizzarlo in modo sostenibile: attenzione a quello che eliminate e a come lo fate
Le fibre tessili sono molto difficili da smaltire. A parte le lane e simili, che vengono rigenerate da aziende come Rifolab, gli altri tipi di fibre, a fine vita, molto spesso finiscono nel secco, alimentando il volume dei rifiuti. Mi sto ancora documentando sul riciclo di tessuti come il denim o il cotone, perché ho il timore che il processo di riciclo sia più oneroso per l’ambiente che non la tessitura di un filato nuovo. Quando avrò informazioni più dettagliate, vi aggiornerò.
C’è anche l’opzione di conferirle ad aziende come grossi gruppi fast fashion, che le raccolgono per poi portarle in centri dove vengono trasformate in altro (imbottiture, pannelli fonoassorbenti e simili). Non c’è nulla di sbagliato, ma vi dico solo una cosa: attenzione, perché questo genere di pratica non è altro che greenwashing. L’azienda in questione vi darà un buono da spendere presso i loro punti vendita. E che cos’è questa cosa se non un incentivo all’acquisto di altri capi che dureranno poco e finiranno per essere smaltiti nello stesso modo? Fateci un pensiero.
Cambio di stagione, come organizzarlo in modo sostenibile: pensate a nuovi abbinamenti con quello che già avete
Conosco le mie pollastrelle… sono sicura che facendo il cambio di stagione avete ritrovato una gonna a fiori meravigliosa, messa per il matrimonio della cugina cinque anni fa e mai più rindossata. E se non era una gonna era un top preso per una cena di lavoro. Oppure un trench acquistato in saldo d un prezzaccio… scommettiamo che non ci sono andata tanto lontana? Se questi capi sono troppo belli per essere dati via, provate a ripensare a come abbinarli.
Se nell’armadio avete alcuni capi basici, come un jeans o una camicia bianca, potete abbinare tantissimi capi difficili (ho dedicato a questo argomento un intero capitolo del mio videocorso su come imparare a vestirsi sfruttando il guardaroba al 100%). Avendo davanti agli occhi tutto il vostro guardaroba, provate a ragionare su altri abbinamenti a cui non avete mai pensato, sperimentate, provate! Sicuramente troverete delle altre maniere di indossare più spesso molti pezzi che stavano lì da tempo immemore.
E alla fine…
Alla fine domandatevi se davvero avete bisogno di qualcosa di nuovo… perché probabilmente non sarà così: avrete sicuramente scoperto qualcosa che potete riabbinare, un capo “nuovo”, oppure addirittura un capo con ancora l’etichetta attaccata. Limitate i vostri acquisti al minimo, comprate meno e comprate meglio. E ricordatevi: il capo più sostenibile è quello che non avete acquistato!
Ecco qui qualche mio consiglio molto pratico su come gestire in modo sostenibile il vostro cambio di stagione. E voi l’avete già fatto? Come vi siete organizzate?
2 risposte
Il famigerato momento del cambio armadio è quasi arrivato. Ho la fortuna di avere molto spazio e per me significa sostanzailmente spostare alcune cose dall’armadio e cassettone che ho in camera all’armadio che si trova in un’altra stanza. La cosa che detesto fare è proprio la cernita…le cose che non metto da un po’ mi piacciono ancora e quelle che metto spesso sono ovviamente da tenere. Alla fine, credo soprattutto per il fatto che compro poco, elimino solo le cose consumate..e anche per quelle aspetto proprio che siano finite. Riconosco di essere un po’ integralista e acquisto solo quello che è indispensabile, però al cambio armadio facilita un po’ le cose….claudiag
Beh, direi che sei molto brava invece Claudia! Complimenti!