Molto spesso si pensa che vivere in modo sostenibile sia una cosa molto costosa o molto difficile. Non è così, quando si sa come fare. Nel mio percorso verso la sostenibilità, ecco qui dieci cose che ho smesso di comprare e che voglio condividere con voi.
Premessa
Posto che nessuno può essere sostenibile al 100%, a meno che non viva in un eremo perso in mezzo al nulla e si autoproduca tutto, ci sono dei comportamenti sostenibili che non sono difficili da adottare come si crede. Inoltre, il segreto in fondo ad una vera vita sostenibile è uno: comprare meno, molto meno di quello che siamo abituati a fare. Smettere di ascoltare falsi bisogni o bisogni indotti dai media e imparare ad ascoltare un po’ di più noi stessi, acquistando solo ciò di cui abbiamo veramente bisogno.
Io per prima ammetto di non avere una vita sostenibile al 100% (per me sarebbe impossibile, lo ammetto!): limito la plastica e qualunque oggetto monouso come e dove posso e cerco di bilanciare i consumi che non riesco ancora a cambiare con altri comportamenti più virtuosi. Negli ultimi anni, ho provato un po’ alla volta ad eliminare alcuni acquisti in favore di altri. in questo post voglio condividerli con voi.
Sostenibilità, dieci cose che ho smesso di comprare: in cucina
Pellicola per alimenti e carta forno
Non più acquistato la pellicola: l’ho sostituita con i Bees Wrap oppure con i contenitori da frigo (quelli sì in plastica). Ho scoperto comunque che esiste in versione biodegradabile: basta cercarla nei supermercati! Ho anche scoperto che esiste la carta da forno compostabile che si getta nell’umido: adesso compro solo quella (che è anche più comoda!).
Sacchettini per il cibo in plastica
Ho scoperto anche che la plastica biobased usa e getta, anche se derivante da materie prime vegetali e non dal petrolio, non si può riciclare negli impianti di riciclaggio. Quindi, un po’ alla volta, ho smesso di usare i sacchetti in plastica. Quelli che acquisto sono compostabili (si buttano nell’umido), oppure ne ho un paio in tessuto con l’interno cerato e chiuse con la zip, che uso per le merende di Amelia a scuola o per portare frutta o pane in giro.
Sostenibilità, dieci cose che ho smesso di comprare: in casa
Detersivi non sfusi
Basta fustini! Acquisto detersivo sfuso e, se non riesco, prendo quello modello ricarica nel contenitore molle, che poi riverso in bottiglie di vetro a casa. Si trova in tantissimi supermercati e costa anche meno!
Smacchiatori
Da quando ho scoperto il percarbonato e l’efficacia del caro, vecchio sapone di Marsiglia per il mio bucato sostenibile, salto in blocco la corsia degli smacchiatori al supermercato: non mi servono più!
Sostenibilità, dieci cose che ho smesso di comprare: in bagno
Cotton fiocc
Mi sono dovuta sforzare un pochino, lo ammetto, ma alla fine non è stato poi un dramma così epocale: ho semplicemente terminato quelli che avevo e poi ho cominciato ad usare una lavette sottile con delicatezza. Esistono anche dei bastoncini riutilizzabili chiamati oriculi, per chi non riuscisse a farne a meno.
Dischetti struccanti
È stato più facile del previsto: ho cominciato semplicemente ad usare delle vecchie lavette delle bambine, lavette che poi lavo in lavatrice insieme ad altri carichi.
Creme in pack di plastica
Non solo creme, ma anche acque da corpo, acque per il viso, deodoranti, struccanti. Tutto quello che posso acquistare solido o con pack in vetro ha la mia preferenza nell’ottica di una beauty routine sostenibile.
Shampoo e bagnoschiuma con pack in plastica
Non sempre riesco ad utilizzare le versioni solide, soprattutto per le bimbe. In quei casi, cerco opzioni refillable, quindi che si possono riempire con bustoni tipo quelli del detersivo di cui vi parlavo sopra o con dispenser in taglia XXL, se non trovo lo sfuso.
Sostenibilità, dieci cose che ho smesso di comprare: nell’armadio
Capi in tessuto misto
Già li acquistavo poco prima, adesso ci sto ancora più attenta. E sapete perché? Perché i produttori si sono fatti furbi: hanno migliorato la mano dei filati, cosicché è sempre più difficile distinguere un tessuto al tatto. Per questo è ancora più importante leggere le etichette!
Capi fast fashion nuovi
Questo stato uno stop assoluto e da un giorno all’altro. Dopo aver visto The True Cost non sono più entrata in un negozio fast fashion. Giuro! Se volete sapere come ho fatto, ve lo racconto in questo post dedicato al mio primo anno senza fast fashion. Se devo acquistarne, solo in caso mi servano (per le bimbe più che per me), vado di second hand.
Vi lascio qui un’infografica scaricabile relativa a questo post che spero vi possa essere utile da tenere come promemoria, per avere qualche suggerimento quotidiano semplice e pratico!
14 risposte
da tempo mi scervellavo come escludere dalla mia vita la plastica grazie dei consigli
Ciao Maria! Mi fa piacere! Se hai Instagram, ti consiglio di seguire il profilo di @koroo.it. Nell’ultimo mese abbiamo parlato quasi esclusivamente di come limitare o sostituire la plastica in vari aspetti della vita (in casa, fuori casa, nell’armadio, in cucina…), troverai tanti spunti pratici e utili!
Anch’io mi sto impegnando sempre di più sugli acquisti attenti e sostenibili. Abbiamo anche deciso di usare l’acqua in bottiglia restituendo i vuoti. Da un paio d’anni faccio parte di un gruppo whatsapp creato da una mamma, siamo già un centinaio!, in cui i partecipanti si scambiano senza nessun compenso qualsiasi oggetto che non usa più…e così si possono conoscere nuove persone!
Ma che bella idea! Molto utile!
Cara Angela ti seguo da un paio di anni ed ormai faccio tutto quello che ci consigli, eliminare la plastica, non è semplice, praticamente è ovunque! Mi sto impegnando davvero tanto e sto coinvolgendo anche i figli, compagne ecc..
Ciao Rita cara! L’importante è sempre cominciare. Molto spesso il problema è che non si conoscono le alternative alla plastica e la si dà per scontata come unica soluzione (anche per comodità), mentre spesso non è così. Io nel mio piccolo cerco di dare spunti, ma a volte le alternative sono proprio davanti al nostro naso! Basti pensare a come si viveva fino agli anni ’30, quando non era così diffusa…
Ciao Angela! Non compro più assorbenti da anni, utilizzo la coppetta mestruale. Ho anche eliminato l’acqua in bottiglia di plastica, ho acquistato una brocca filtrante. Grazie degli spunti, cercherò la pellicola e la carta forno compostabili!
Li trovi nei supermercati ben forniti! Ti dirò che sono davvero comode!
Il tuo impegno sul fronte della sostenibilità è davvero lodevole e aiuta tutti noi tuoi lettori a migliorare questo aspetto della quotidianità.
Cara Claudia, grazie per questo tuo bel commento sei gentilissima!
Articolo bellissimo! Ne ho scritto uno simile qualche mese fa ma ormai devo aggiornarlo: mi sono armata di cotton fioc e scottex riutilizzabili! 😀
E mi hai aperto un mondo con la carta da forno compostabile. Non la conoscevo e ne sono entusiasta. Sarà il mio prossimo acquisto!
Mi fa davvero piacere averti dato qualche spunto utile Michela, anche perché tu sei già espertissima 🌱💕
Depuratore al rubinetto di casa e bottiglia di acciaio termica,mai più bottigliette di plastica al lavoro (fra l’altro si risparmia e si ha sempre la temperatura ideale).
Che brava!